Se dovessi scegliere il titolo che negli ultimi anni, ai miei occhi, è riuscito a esprimere nella maniera più sincera e viscerale possibile l'essenza stessa del cinema - e della passione totalizzante che è in grado di suscitare in noi - non esiterei un istante: Mad Max: Fury Road, di George Miller.
Un
vero e proprio "back to the roots" cinematografico, in cui
il regista australiano espone a radiazioni ionizzanti il Chase-Film
dei primi del novecento, dando vita a un inseguimento monumentale,
fuori scala, pura incarnazione della fascinazione e della frenesia
che il dinamismo delle immagini in movimento sa regalare. Un Godzilla
di estetica che si nutre della maniacalità con cui è costruita la messa in scena, degli innumerevoli stunt al cardiopalma, di un montaggio
che sfiora la velocità warp e di tanta, tanta benzina.
"The
Fury Road" è un blog che vuole esprimere proprio questo: la
profonda passione del suo autore per la narrazione per immagini, per
l'infinità di mondi credibili e incredibili che riescono a prendere
vita sullo schermo cinemografico, per l'avventura, per lo
struggimento di tutti quei personaggi che si ritrovano coinvolti in
storie più grandi di loro, per tutte le creature che arrivano dallo
spazio profondo o che si annidano nell'oscurità, pronte a farci
fuori.
Detto
questo, accendete i motori delle vostre V8. Vi aspetto lungo la Fury
Road, con la mia prima, vera recensione!
Feral
Kid
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